<<Signora Carmela quanta
mozzarella vi serve? >>
<<Fai una confezione di
mozzarelle e una di fiordilatte, >>
Vincenzo prese le due confezioni dal
suo furgoncino di rappresentante e le consegnò alla negoziante.
<<Signora Carmela oggi se volete
ho anche la zizzona di Battipaglia, anche se, >> si avvicinò e
abbassò la voce, <<non c'è bisogno di andare fino a
Battipaglia per trovare la zizzona. >> indirizzando lo sguardo
nel decollete della procace signora Carmela.
<< Vincenzì tieni sempre voglia
e pazzià, lo sai che potrei essere tua madre. >>
rispose Carmela, ma dentro di sé
provava piacere per le attenzioni di quel simpatico giovanotto.
<<Carmè ti spicci o no! >>
una voce cavernosa giunse dal retrobottega,Pasquale il marito della
signora Carmela mal sopportava quel modo di scherzare.
<<Arrivo! Va bè Vincenzì, ci
vediamo la settimana prossima. >>
Vincenzo arrivò a casa parcheggiò il
furgone della ditta, il tempo di una lavata e corse dalla sua bella,
che in questo momento non era la sua ragazza, bensì la 500 che aveva
acquistato di seconda mano con enormi sacrifici, ma avesse avuto una
Ferrari non avrebbe provato le stesse gioiose sensazioni.
Correva l'anno 1978 o giù di lì,
Vincenzo era orgoglioso di mostrarsi alla guida della sua 500 e
salutava allegramente gli amici dal finestrino abbassato,
Oggi, domenica pomeriggio, avrebbe
ascoltato volentieri “Tutto il calcio minuto per minuto”, ma era
ansioso di passare da Rosaria, la sua ragazza, per farle fare un bel
giro sulla sua automobile.
Di solito la domenica pomeriggio
uscivano a piedi, lunghe passeggiate mano nella mano alla ricerca di
un posticino dove godere di un po' d'intimità.
In una città come Napoli però trovare
un posto dove stare appartati non è un'impresa semplice, a piedi
poi.
Si erano dati appuntamento a Piazza
Municipio perché il loro fidanzamento non era ancora ufficiale,
Vincenzo parcheggiò e scese dall'auto, si mise a contemplare
l'automobile, era in buone condizioni, nonostante non fosse
nuovissima, comunque per lui era bellissima.
Bellissima era anche Rosaria, quando la
vide apparire col sole che le baciava il viso, pensò di essere
fortunato ad avere una ragazza così bella.
<< Oggi finalmente abbiamo
l'automobile, facciamo un bel giro fino al Parco della Rimembranza a
Posillipo.>>
Il Parco della Rimembranza era il
ritrovo delle coppiette, ci si parcheggiava e...
<< Non è meraviglioso! >>
disse Vincenzo.
<< Stupendo! >> gli fece
eco Rosaria.
<< Però devi darmi una mano. >>
<< Certo. >>
<< Passami dei pezzettini di
scotch, io intanto preparo il giornale. >>
Dopo qualche minuto i vetri della 500
erano completamente tappezzati dall'interno di fogli di giornale,
garantendo la privacy ai fidanzati.
Lungo i viali del Parco non era certo
l'unica automobile ad essere tappezzata così, a Posillipo oltretutto
si può godere di una vista meravigliosa, anche se molti degli
automobilisti parcheggiati, in quel momento non si curavano molto del
panorama.
<<Ti amo, si 'a vita mia! >>
sussurrava Vincenzo nell'orecchio di Rosaria mentre la baciava con
passione.
<< Pur'io te voglio bene assaje.
>> confermava Rosaria nella penombra creata dai giornali, ma
mentre lo diceva una lama di luce penetrò nella vettura.
<<'O scotch, s'è scollato 'o
scotch! >>
Questo era uno degli inconvenienti che
poteva capitare, quando le effusioni diventavano più ardenti,
nell'auto la temperatura saliva e la colla del nastro adesivo non
reggeva.
D'inverno quando veniva buio presto,
dopo qualche minuto di effusioni i vetri si appannavano e garantivano
la privacy senza bisogno di ricorrere ai giornali, in primavera e in
estate invece era impossibile farne a meno.
Vincenzo si diede da fare ed in un
baleno rimise a posto lo scotch e riprese il lavoro interrotto, erano
entrambi tremendamente sudati però erano anche felici.
Vincenzo azionò il dispositivo che
serviva a sbloccare il sedile del passeggero in modo da poter
ribaltare lo schienale all'indietro, fece sdraiare Rosaria e si
sdraiò sopra di lei.
Era praticamente in estasi quando il
toc toc sul vetro dell'auto lo fece sobbalzare.
<<Oddio e chi è? >>
esclamò Vincenzo.
<<Secondo me sono i vigili, tengo
paura! >> disse Rosaria allarmata.
<< Stai tranquilla, ci penso io
>>
Vincenzo la confortò con una carezza
mentre si rimetteva la camicia.
Si ricomposero, Vincenzo spostò il
giornale e abbassò il finestrino, fuori dall'auto c'era un ragazzino
con un vassoio da bar e dei bicchierini all'interno.
<<Vulite 'ò cafè? >> fece
il ragazzino.
Vincenzo strabuzzò gli occhi e guardò
Rosaria con espressione sbigottita.
<< Va bè, dammene due! >>
disse rivolto al ragazzo.