giovedì 16 luglio 2020
giovedì 25 giugno 2020
L'ammore a Posillipo
<<Signora Carmela quanta
mozzarella vi serve? >>
<<Fai una confezione di
mozzarelle e una di fiordilatte, >>
Vincenzo prese le due confezioni dal
suo furgoncino di rappresentante e le consegnò alla negoziante.
<<Signora Carmela oggi se volete
ho anche la zizzona di Battipaglia, anche se, >> si avvicinò e
abbassò la voce, <<non c'è bisogno di andare fino a
Battipaglia per trovare la zizzona. >> indirizzando lo sguardo
nel decollete della procace signora Carmela.
<< Vincenzì tieni sempre voglia
e pazzià, lo sai che potrei essere tua madre. >>
rispose Carmela, ma dentro di sé
provava piacere per le attenzioni di quel simpatico giovanotto.
<<Carmè ti spicci o no! >>
una voce cavernosa giunse dal retrobottega,Pasquale il marito della
signora Carmela mal sopportava quel modo di scherzare.
<<Arrivo! Va bè Vincenzì, ci
vediamo la settimana prossima. >>
Vincenzo arrivò a casa parcheggiò il
furgone della ditta, il tempo di una lavata e corse dalla sua bella,
che in questo momento non era la sua ragazza, bensì la 500 che aveva
acquistato di seconda mano con enormi sacrifici, ma avesse avuto una
Ferrari non avrebbe provato le stesse gioiose sensazioni.
Correva l'anno 1978 o giù di lì,
Vincenzo era orgoglioso di mostrarsi alla guida della sua 500 e
salutava allegramente gli amici dal finestrino abbassato,
Oggi, domenica pomeriggio, avrebbe
ascoltato volentieri “Tutto il calcio minuto per minuto”, ma era
ansioso di passare da Rosaria, la sua ragazza, per farle fare un bel
giro sulla sua automobile.
Di solito la domenica pomeriggio
uscivano a piedi, lunghe passeggiate mano nella mano alla ricerca di
un posticino dove godere di un po' d'intimità.
In una città come Napoli però trovare
un posto dove stare appartati non è un'impresa semplice, a piedi
poi.
Si erano dati appuntamento a Piazza
Municipio perché il loro fidanzamento non era ancora ufficiale,
Vincenzo parcheggiò e scese dall'auto, si mise a contemplare
l'automobile, era in buone condizioni, nonostante non fosse
nuovissima, comunque per lui era bellissima.
Bellissima era anche Rosaria, quando la
vide apparire col sole che le baciava il viso, pensò di essere
fortunato ad avere una ragazza così bella.
<< Oggi finalmente abbiamo
l'automobile, facciamo un bel giro fino al Parco della Rimembranza a
Posillipo.>>
Il Parco della Rimembranza era il
ritrovo delle coppiette, ci si parcheggiava e...
<< Non è meraviglioso! >>
disse Vincenzo.
<< Stupendo! >> gli fece
eco Rosaria.
<< Però devi darmi una mano. >>
<< Certo. >>
<< Passami dei pezzettini di
scotch, io intanto preparo il giornale. >>
Dopo qualche minuto i vetri della 500
erano completamente tappezzati dall'interno di fogli di giornale,
garantendo la privacy ai fidanzati.
Lungo i viali del Parco non era certo
l'unica automobile ad essere tappezzata così, a Posillipo oltretutto
si può godere di una vista meravigliosa, anche se molti degli
automobilisti parcheggiati, in quel momento non si curavano molto del
panorama.
<<Ti amo, si 'a vita mia! >>
sussurrava Vincenzo nell'orecchio di Rosaria mentre la baciava con
passione.
<< Pur'io te voglio bene assaje.
>> confermava Rosaria nella penombra creata dai giornali, ma
mentre lo diceva una lama di luce penetrò nella vettura.
<<'O scotch, s'è scollato 'o
scotch! >>
Questo era uno degli inconvenienti che
poteva capitare, quando le effusioni diventavano più ardenti,
nell'auto la temperatura saliva e la colla del nastro adesivo non
reggeva.
D'inverno quando veniva buio presto,
dopo qualche minuto di effusioni i vetri si appannavano e garantivano
la privacy senza bisogno di ricorrere ai giornali, in primavera e in
estate invece era impossibile farne a meno.
Vincenzo si diede da fare ed in un
baleno rimise a posto lo scotch e riprese il lavoro interrotto, erano
entrambi tremendamente sudati però erano anche felici.
Vincenzo azionò il dispositivo che
serviva a sbloccare il sedile del passeggero in modo da poter
ribaltare lo schienale all'indietro, fece sdraiare Rosaria e si
sdraiò sopra di lei.
Era praticamente in estasi quando il
toc toc sul vetro dell'auto lo fece sobbalzare.
<<Oddio e chi è? >>
esclamò Vincenzo.
<<Secondo me sono i vigili, tengo
paura! >> disse Rosaria allarmata.
<< Stai tranquilla, ci penso io
>>
Vincenzo la confortò con una carezza
mentre si rimetteva la camicia.
Si ricomposero, Vincenzo spostò il
giornale e abbassò il finestrino, fuori dall'auto c'era un ragazzino
con un vassoio da bar e dei bicchierini all'interno.
<<Vulite 'ò cafè? >> fece
il ragazzino.
Vincenzo strabuzzò gli occhi e guardò
Rosaria con espressione sbigottita.
<< Va bè, dammene due! >>
disse rivolto al ragazzo.
giovedì 4 giugno 2020
L'infinito
domenica 17 maggio 2020
Nickname
Uno spaccato della società attuale, dove parte o molta della nostra vita si passa sui social o nelle chat e a volte possono capitare tragici equivoci.
Nickname affronta la tematica della socialità online che nasconde la vera identità di chi si trova dall'altra parte della tastiera, che approfittando della falsa identità dà sfogo alle proprie miserie morali.
Buona visione di questo interessante cortometraggio realizzato dal Circolo Savonese Cineamatori, scaturito dalla penna di Flavia Cantini e dalla sapiente regia di Nicolò Zaccarini.
Nickname affronta la tematica della socialità online che nasconde la vera identità di chi si trova dall'altra parte della tastiera, che approfittando della falsa identità dà sfogo alle proprie miserie morali.
Buona visione di questo interessante cortometraggio realizzato dal Circolo Savonese Cineamatori, scaturito dalla penna di Flavia Cantini e dalla sapiente regia di Nicolò Zaccarini.
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sabato 2 maggio 2020
Crash, ovvero gli effetti della quarantena su un runner
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domenica 5 aprile 2020
#IORESTOACASA
venerdì 28 febbraio 2020
L'amore ai tempi del coronavirus
Etciù!
Lo starnuto di Gianni risuonò sonoro
nell'appartamento.
Meno male che sono ancora in casa,
pensò Gianni, non ho fatto a tempo a proteggermi col gomito, fossi
stato in strada avrei scatenato un fuggi fuggi generale.
Si infilò il giubbotto, cappello e
sciarpa a mo' di mascherina e scese in strada.
Le strade erano deserte, pochi
viandanti, poche automobili, l'aria era tersa, il cielo sgombro di
nuvole e il sole perfino troppo caldo in questo febbraio anomalo.
Di positivo c'era che con così poche
auto l'aria era sicuramente più respirabile.
In giornate così sembrava impossibile
ammalarsi, i suoi pensieri andarono a pescare nei ricordi
dell'infanzia, quando era a letto con la febbre e magari fuori era
brutto, pioveva, faceva freddo, sembrava quasi una logica conseguenza
essere a letto ammalati.
In una giornata di sole no, non ci si
può ammalare, non si può stare a letto febbricitanti in una
giornata di sole.
Eppure in questo strano febbraio, di
questo maledetto anno bisestile erano in tanti a dover stare a casa
col sole, oltre a quelli malati, anche quelli costretti in via
precauzionale, e quelli volontariamente reclusi per sfuggire alle
proprie paranoie.
Aveva deciso di fare quattro passi a
piedi per andare da Marta, la sua ragazza, erano insieme da sei mesi,
non sapeva ancora dire se erano fatti l'uno per l'altra, fisicamente
le piaceva molto, il suo sorriso era irresistibile, altrettanto
irresistibili i suoi sbalzi d'umore.
D'altronde nella sua esperienza di
quarantenne, donne prive di sbalzi d'umore non ne aveva conosciute, e
facendo un po' di autocritica anche lui stesso aveva un carattere un
po' fumino.
Di Marta le piaceva il carattere:
solare, allegra, piena d'iniziative, e soprattutto dotata di “sense
of humor”, nelle giornate di luna buona si facevano scorpacciate di
risate insieme.
Così perso nei suoi pensieri era
giunto nei pressi del suo appartamento e per continuare la sua uscita
salutista salì a piedi i tre piani per giungere da Marta.
Dlin, dlon!
La porta si apre e Gianni fa per
entrare, poi si blocca e strabuzza gli occhi.
- Ma... mi accogli con la mascherina?
- Shhhhh! Mettila anche tu.
- Ma...
- Obbedisci!
- Veramente... sono venuto perché... insomma non dobbiamo far l'amore?
- Lo so.
- Con la mascherina?
- Beh, non ti ricordi quando avevo il mal di gola, lo facevamo senza baciarci.
- Si, però...
- Cosa fai?
- Visto che non posso baciarti ti tocco.
- Pazzo, prima usa l'amuchina.
- E va bene, disinfettiamoci le mani. Adesso posso toccarti?
- Sarebbe meglio di no, dovremmo stare almeno ad un metro di distanza.
- Noooo!
- Senti ho pensato ad una cosa bellissima, un'esperienza diversa, ascolta tu ti metti sul divano ed io sulla poltrona e poi cominciamo a spogliarci.
- Non mi entusiasma molto.
- Dai, pensa agli adolescenti che si fanno la videochiamata con lo smartphone, noi invece siamo vicini.
- Ma io non sono un adolescente!
- Per una volta torniamo bambini, su!
- Non mi ispira.
- Dai, se proprio vogliamo esagerare guardiamo anche un film porno.
Gianni perde la pazienza, si toglie la
mascherina la butta via e si avvia verso la porta.
- Facciamo così, ci rivediamo tra un mesetto quando questa psicosi sarà passata.
- Ti prego non andare via, magari...
- Magari?
- Posso concederti una pecorina.
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venerdì 24 gennaio 2020
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