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sabato 12 aprile 2025

Un miracolo non ridere


 
 Dopo l'esaltante prima al Teatro Nuovo di Valleggia, la compagnia A Tutti Quelli replicherà al Teatro Don Leone di Albisola Superiore.

Una pittoresca famiglia composta da moglie, marito, figlia e nonno, scalerà il sentiero che porta alla pensione dello stambecco, gestita da una coppia che scoppia.

Alla pensione sono presenti una contessa poetessa con dama di compagnia ed arriva poi uno strano cacciatore di vermi.

Tutto si complica con l'arrivo di una criminale con la sua socia e la commedia si tinge di nero quando la storia evolve in un omicidio, che dovrà essere risolto dalla stravagante commissaria Volpino.

L'epilogo naturalmente non lo raccontiamo, quello che succederà è un susseguirsi di sorprese e quelle che non mancheranno saranno le risate, e se riuscirete a non farne nemmeno una, sarà un  miracolo!

Buon divertimento a tutti.

mercoledì 26 marzo 2025

La pensione dei miracoli a Valleggia


 La pensione dello stambecco è situata in alta quota, è gestita da Felice e Vanna, una coppia che scoppia, qualcuno vi arriva in cerca di tranquillità, una contessa scrittrice con dama di compagnia, per vacanza arriva una famiglia abbastanza litigiosa, con figlia e nonno al seguito, poi uno strano cercatore di vermi.

La situazione si complica quando arriva una criminale con la sua scagnozza, e la storia continua addirittura con un omicidio, i colpi di scena si susseguono fino all'epilogo finale con l'intervento dell'ineffabile commissario Volpino e la pensione diventa quella dei miracoli. 

Il divertimento è assicurato per grandi e piccini dalla compagnia A Tutti Quelli di Albisola, sotto la guida di Giuseppe Aronne autore e regista.

sabato 18 gennaio 2025

A proposito di pizza

Erano gli anni '80 e iniziavo la mia vita lavorativa come ferroviere in quel di Savona.

Non ho mai avuto nostalgia del sud da dove provenivo, mi piaceva la nuova città da vivere. 

Un piccolo problema era stata la pizza, benché la città di Savona brulicasse di pizzerie e gestite in massima parte da pizzaioli campani, difficilmente riuscivo ad apprezzarla, perché era diversa.

Per esempio non riuscivo a concepire l'origano al posto del basilico sulla margherita, e poi l'impasto, insomma non era uguale a quella che mangiavo a Napoli.

Oggi la situazione è molto cambiata, anche se in maniera esagerata, la pizza tradizionale napoletana si riesce a trovare e non solo, ci sono le varianti moderne, tipo quella contemporanea.

Una volta mi lamentavo che non ci fosse il cornicione morbido, ma questo è esagerato, in effetti qualche critico l'ha definito un canotto.

Poi c'è quella a ruota di carro che fuoriesce dal piatto e non si riesce a tagliare, anche qui un'esagerazione.

Tralascio la pizza sottilissima e croccante che si spacca quando la tagli, secondo me non bisognerebbe nemmeno chiamarla pizza.

In conclusione penso che sui gusti non si possa obiettare, ognuno ha i suoi e sceglie quella che più gli piace, per quanto mi riguarda continuo a preferire una pizza dal cornicione né troppo grande, né troppo piccolo e condita dal gusto ineguagliabile dei ricordi della gioventù.
 

venerdì 25 ottobre 2024

Il cerchio chiuso


 

La politica sembrerebbe difficile, invece è una figura geometrica, si parte da un punto e si traccia un cerchio.

Fratelli d'Italia, Meloni , dall'essere al di fuori dell'arco costituzionale, si ritrovano al governo, quasi a loro insaputa, grazie anche al masochismo degli avversari bisogna dire.

Hanno fatto i conti col passato, dicono di sì, il fascismo non esiste più, appartiene al passato, intanto hanno rapporti con Forza Nuova, Casapound, la seconda carica dello stato ha in casa un busto del duce.

Inevitabile, il cerchio si chiude.

La Lega, Salvini, dal solo nord di Bossi si passa all'intera nazione, dal razzismo settentrionale al razzismo a tutto tondo, e che pena mi fanno quei meridionali che simpatizzano e peggio votano per la Lega, praticamente la vittima che solidarizza col carnefice, visto che la parola più gettonata a Pontida rimane sempre:terroni!

Ed il cerchio si richiude.

Forza Italia, Tajani, alla scomparsa di Berlusconi si pensava dovesse scomparire, invece resiste, addirittura supera la Lega, e si oppone alla tassazione degli extra profitti bancari, d'altronde Mediolanum e altri non apprezzerebbero.

Ancora una volta il cerchio si chiude.

Domenica si vota in Liguria, l'ex governatore ha patteggiato e si è dimesso, Bucci, all'oscuro di tutto, raccoglie l'eredità, se volete che continui il sistema totiano continuate a votare centrodestra, e se non andate a votare siete colpevoli lo stesso, anzi ancora di più, perché il cerchio si chiuderà ancora una volta, ma a chiuderlo saranno gli altri.

sabato 19 ottobre 2024

Elezioni regionali 2024 in Liguria

Quando il diavolo #vaccarezza vuol prendervi l'anima.

Possibile che gli abitanti della #liguria siano così co...
 
 da votare ancora #bucci e il #centrodestra,  
 
nonostante tutto quello che ha combinato #Toti ?
 
 

 

sabato 14 settembre 2024

L'automobilista savonese

 


 

L'automobilista savonese è insofferente alle zone pedonali, com'è possibile che lui abbia acquistato la sua automobilina, magari il Suv ultimo modello e poi non possa farlo ammirare agli amici nel centro storico.

L'automobilista savonese è insofferente alle piste ciclabili, ma possibile che invece di avere la doppia corsia di auto, bisogna riservare lo spazio a quattro sfigati che vanno in bicicletta.

L'automobilista savonese è insofferente alle strisce pedonali, lo vedi dallo sguardo e se può non ti dà la precedenza, perché altrimenti deve scalare di marcia ed aumenta il consumo di carburante, oppure deve frenare ed aumenta l'usura dei freni.

Bisognerebbe organizzare una raccolta di firme per abolire nell'ordine: zone pedonali, piste ciclabili e passaggi pedonali.

Per fortuna quanto scritto sopra riguarda solo una piccola parte di savonesi, all'incirca un paio di migliaia, la restante parte anche se silenziosa, ama passeggiare nelle zone pedonali, ritiene giusto che ci siano le piste ciclabili e non prova fastidio a dare la precedenza ai pedoni.

P.S. Dimenticavo, anche il sottoscritto è un automobilista.


sabato 3 agosto 2024

Il gallo canta a Mallare


 Archiviato il Teatro sotto le stelle di Luceto con un notevole riscontro di pubblico, ci trasferiamo nell'entroterra alla ricerca di temperature più miti.

Domenica 18 agosto andiamo a Mallare al centro culturale mons. Moreno a replicare il successo dell'estate: La terra ai contadini ovvero "Quando canta il gallo".

Una stravagante famiglia di contadini aspira ad avviare un agriturismo. È solo questione di permessi burocratici, ma qualcosa di brutto, grosso e pericoloso, si potrebbe dire un “mostro che sputa fuoco”, che somiglia tanto ad un rigassificatore, potrebbe mettere a rischio il loro sogno, così come il futuro di tutta la popolazione locale. La notizia fa sì che diversi pittoreschi personaggi vengano coinvolti in questa faccenda: riusciranno, tra divertenti equivoci, colpi di scena e comici battibecchi, a sconfiggere il mostro e a portare a termine il loro desiderio?