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sabato 18 gennaio 2025

A proposito di pizza

Erano gli anni '80 e iniziavo la mia vita lavorativa come ferroviere in quel di Savona.

Non ho mai avuto nostalgia del sud da dove provenivo, mi piaceva la nuova città da vivere. 

Un piccolo problema era stata la pizza, benché la città di Savona brulicasse di pizzerie e gestite in massima parte da pizzaioli campani, difficilmente riuscivo ad apprezzarla, perché era diversa.

Per esempio non riuscivo a concepire l'origano al posto del basilico sulla margherita, e poi l'impasto, insomma non era uguale a quella che mangiavo a Napoli.

Oggi la situazione è molto cambiata, anche se in maniera esagerata, la pizza tradizionale napoletana si riesce a trovare e non solo, ci sono le varianti moderne, tipo quella contemporanea.

Una volta mi lamentavo che non ci fosse il cornicione morbido, ma questo è esagerato, in effetti qualche critico l'ha definito un canotto.

Poi c'è quella a ruota di carro che fuoriesce dal piatto e non si riesce a tagliare, anche qui un'esagerazione.

Tralascio la pizza sottilissima e croccante che si spacca quando la tagli, secondo me non bisognerebbe nemmeno chiamarla pizza.

In conclusione penso che sui gusti non si possa obiettare, ognuno ha i suoi e sceglie quella che più gli piace, per quanto mi riguarda continuo a preferire una pizza dal cornicione né troppo grande, né troppo piccolo e condita dal gusto ineguagliabile dei ricordi della gioventù.