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mercoledì 24 luglio 2024

Un massacro a Luceto


Reza Yasmina  ha creato un testo, il dio del massacro, che è una vera e propria sfida per attori e pubblico: in una stanza due coppie di genitori cercano di far prevalere il proprio punto di vista e senso di giustizia riparatrice, ma l’esperienza finira’ per lasciarli sfatti e svuotati come relitti di un naufragio. L’incontro assumera’ i caratteri di una lotta su un ring  senza esclusione di colpi, in cui a confrontarsi sono diversi visioni del mondo e le loro stesse vite.
Il testo richiede un impegno continuo ad ognuno dei quattro interpreti (Anna Alluto, Roberto Altare. Sara Valerio e Mario Violetta) Nessuno potra’ sottrarsi al gioco del massacro, né gli attori ne gli spettatori sotto il cui sguardo gli interpreti eseguono il copione di questa commedia nera. Sì perché la scena non fa sconti a nessuno.
La dinamica a tratti ricorda quella dei talk show, ma da questa si differenzia perché il gioco del confronto è   portato alle estreme conseguenze. L’intento non è quello di dissimulare o recitare ma di andare dritti ad una verita’ che può emergere solo se si è disposti a gettare via le proprie maschere.   
Ad essere colpita è l’ipocrisia, la maschera, che le nostre societa’ evolute assumono. C’è un piacere nell’opera della Reza, nel buttare giù queste costruzioni valoriali di facciata e di farlo  davanti agli sguardi di attori e spettatori, accomunati da questo rito salvifico che è il teatro. E lo fa con l’arte della commedia.

 

venerdì 19 luglio 2024

Seinscena a Luceto


 

Annapaola Bardeloni ha dedicato all’incontro fra il nostro mondo e quello ispanico gran parte del proprio intenso percorso artistico, come autrice, attrice e regista.

23 febbraio ‘81 rimanda a un episodio da noi poco ricordato ma fondamentale nella storia dell’Europa nell’ultimo Novecento: in quella data, a Madrid, il colonnello della Guardia Civile Antonio Tejero, estremista di destra nostalgico della dittatura franchista, insieme a un gruppo di accoliti fece irruzione entro il Parlamento spagnolo, sparando e prendendo in ostaggio i deputati presenti. Il tentato colpo di Stato durò circa diciotto ore, finché il Re Juan Carlos I parlò alla nazione difendendo le garanzie costituzionali e il nuovo corso della Spagna democratica; e i militari insorti vennero arrestati.

Lo spettacolo si svolge in quella tesa notte di spari e trattative, quando il Paese tutto è ancora nell’incertezza: si sta veramente tornando al fascismo? Che strada sceglieranno le istituzioni? Le nuove libertà, dopo soli sei anni di vita, cederanno un’altra volta il passo all’autoritarismo?

Non siamo però in Parlamento, al Palazzo Reale, nelle piazze occupate da uomini armati fino ai denti: siamo invece in un piccolo, coloratissimo appartamento del centro città, dove il mondo entra – come in ogni casa normale – attraverso la stampa, la radio, la televisione. Solo che l’appartamento è abitato da gente che tanto normale, per come la vedono i golpisti, non è: la Pinta e la Mercedes, travestiti folli e generosi, egocentrici ma non egoisti, vi accolgono un variopinto gruppo di amici e amiche che, per diverse ragioni, se Tejero riuscisse nel suo intento non avrebbero più vita facile. Altro che camminare per strada sfoderando abitini mozzafiato, altro che esibirsi nei locali di quella Madrid spudorata e impudica che si è appena riscoperta libera dopo troppo tempo…

Nell’arco di una notte, frettolosa e interminabile insieme, poeti, starlette e sognatori di ogni risma, figure all’apparenza marginali e nascoste, rivendicano semplicemente, quasi senza accorgersene, il diritto di poter essere se stessi, di esprimersi in modo libero e civile, facendosi così portavoci piccoli ma fondamentali di un Paese e di un mondo.

Ma non è solo questo, 23 febbraio 1981: il dramma (nel senso proprio di “azione”, vicenda senza soste, capace di divertire, commuovere, far pensare) di Annapaola Bardeloni ha – molto ispanicamente – un tratto barocco, fatto di continui trapassi di atmosfere, di toni cangianti, di situazioni sovrapposte. Siamo infatti a Madrid la sera del tentato golpe, ma siamo anche, contemporaneamente, in epoche e luoghi diversi della storia spagnola. E i nostri personaggi non sono soltanto i travestiti che si aggirano nel parco, ma anche la reincarnazione delle streghe mandate al rogo dall’Inquisizione, o dei compagni di lotta caduti con Federico Garcia Lorca durante la guerra civile; in qualcuno di loro è forse già vivo il cinema sopra le righe di Pedro Almodovar, narratore per eccellenza di mutevoli identità di genere. Sarà davvero così? Davvero i contestatori, i trasgressori dell’ordine costituito, le persone che non si adeguano agli ordini tornano, sapendolo o meno, ad animare epoche diverse? O forse, come per un altro grande spagnolo, Calderon de la Barca, la vita è sogno e i sogni sono sogni anch’essi? Quel che è certo è che in ogni tempo e luogo i perseguitati si rivelano, alla fine, più liberi e durevoli dei loro cupi e violenti persecutori.

Come nelle opere, appunto, di Lope o di Calderòn non è il lineare sviluppo della vicenda ma l’accumularsi di situazioni a guidare lo spettatore; la vicenda non va capita fissandosi sui particolari ma lasciandovisi avvolgere come in un abbraccio: un abbraccio d’amore di voglia di vivere, che è ciò da cui, prima di tutto, sono animati i personaggi, doppi e incompleti insieme, chiusi fra quattro mura mentre fuori si prepara il peggio. Identità nascoste, doppie vite, fantasmi del passato, modi diversi di ribellarsi alle convenzioni, comportandosi da streghe o da “semplici” portatori di molteplicità sessuali: una sfida per gli attori, impegnati a recitare personaggi che a loro volta recitano altri se stessi; un gioco complice per gli spettatori, chiamati a individuare i riferimenti sparsi qua e là ma sopratutto ad abbandonarsi alla girandola delle trovate, fino all’approdo di una (per ora) riconquistata libertà.

venerdì 12 luglio 2024

Quando canta il gallo a Luceto


Una commedia fresca, fresca, scritta tra la fine dell'anno 2023 e l'inizio del 2024. Tutto ciò che vedrete e sentirete è stato scritto prima del deposito in SIAE, (avvenuto a inizio Aprile) non è stato modificato e aggiunto niente.
 

Si replica a Luceto, dopo il successo di Valleggia, questa nuovissima commedia.
Una stravagante famiglia di contadini aspira ad avviare un agriturismo. È solo questione di permessi burocratici, ma qualcosa di brutto, grosso e pericoloso, si potrebbe dire un “mostro che sputa fuoco”, potrebbe mettere a rischio il loro sogno, così come il futuro di tutta la popolazione locale. La notizia fa sì che diversi pittoreschi personaggi vengano coinvolti in questa faccenda: riusciranno, tra divertenti equivoci, colpi di scena e comici battibecchi, a sconfiggere il mostro e a portare a termine il loro desideri

mercoledì 3 luglio 2024

Ci siamo tutti. A Tutti Quelli


 

In una splendida location, sotto gli ulivi a Luceto.
La compagnia A Tutti Quelli di Albisola presenta la commedia brillante Lo siamo tutti di Giuseppe Aronne, che ne cura anche la regia.
In un rifugio d’alta montagna capitano vari personaggi con un problema in comune: tutti l’hanno persa, che cosa direte voi?
Il bello è che non lo sanno neanche loro. Tutti insieme cercheranno di scoprirlo, ma siamo sicuri che ci riusciranno?
Gli episodi imprevisti e gli equivoci si succederanno fino al colpo di scena finale.